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Spaghetti all’assassina e Lolita Lobosco

Gli spaghetti all’assassina colpiscono ancora! Anzi, è la loro più grande estimatrice, l’investigatrice Lolita Lobosco, che è tornata.

Il Commissario Lolita Lobosco

Lolita Lobosco è la vicequestora più amata della narrativa italiana e della tv, nata dalla brillante penna della scrittrice pugliese Gabriella Genisi.  È di pochi giorni fa l’uscita in libreria di un nuovo racconto, “Una questione di soldi”, in cui la nostra caparbia, sensualissima e arguta Lolita è alle prese con una nuova indagine, che scuoterà la città di Bari come anche il suo cuore, eternamente in bilico tra razionalità e passione. Ma cosa c’entra la Lobosco con gli spaghetti all’assassina?

Il Vice Questore Lolita Lobosco, mentre mangia gli spaghetti all’assassina, in una delle puntate della famosa serie televisiva
Il Vice Questore Lolita Lobosco, mentre mangia gli spaghetti all’assassina, in una delle puntate della famosa serie televisiva

Origini degli Spaghetti all’assassina

Nel 2015 viene pubblicato il quinto episodio de “Le indagini di Lolita Lobosco”, dal titolo “Spaghetti all’assassina”. Anni dopo le indagini diventano una popolarissima serie televisiva, in cui l’avvenente protagonista, interpretata dalla brillante Luisa Ranieri, tra un’inchiesta ed un’altra, spadella e affascina con questo spaghetto bruciacchiato che piace e ammalia.

Il piatto, in realtà, ha radici più profonde, che si immergono nella tradizione culinaria pugliese, soprattutto barese. Si narra che Enzo Francavilla, un inventore della cucina barese, sia stato il creatore della ricetta. Lolita Lobosco ha amplificato l’interesse per questo piatto, rendendolo simbolo di una Puglia attraente, fascinosa e misteriosa, quanto e forse più delle celeberrime orecchiette con le cime di rape

“La commissaria non fiatò. Certi argomenti erano inoppugnabili, chi sa fare i panzerotti lo sa. Per tutta risposta tirò fuori un’abilità da prestigiatrice, fece rosolare l’aglio e i peperoncini, tostò gli spaghetti, aggiunse la passata e il concentrato, infine risottò il tutto con un brodo leggero e gesti teatrali. Completò l’opera impiattando la pasta con maestria e decorando ogni piatto con piccoli peperoncini”.

Questa la versione degli spaghetti all’assassina nell’ultimo episodio di Lolita, fresco di stampa “Una questione di soldi”.

Ricetta degli spaghetti all’assassina

Ve ne sono in circolazione mille varianti….si sa, l’estro pugliese non ha limiti.

In realtà, la preparazione richiede tanta attenzione e passione, oltre agli ingredienti necessari. Scopriamo insieme quali sono. Per quattro porzioni occorrono 400 grammi di spaghetti, 300 grammi di pomodorini ciliegino, 100 millilitri di olio extravergine d’oliva, uno spicchio d’aglio, un peperoncino fresco, un pizzico di sale e basilico fresco per la guarnizione.

Iniziamo facendo scaldare l’olio in una padella ampia, se è in ferro ancora meglio, a fuoco medio. Quindi aggiungiamo uno spicchio d’aglio schiacciato e il peperoncino fresco, lasciando soffriggere fino a dorarli. Successivamente, uniamo i pomodorini tagliati a metà e aggiustiamo di sale. Cuociamo a fuoco vivace fino a quando i pomodorini iniziano a disidratarsi. Questo è il momento di mettere gli spaghetti nella padella, con l’aggiunta di acqua calda, ma non troppa, per non perdere la consistenza desiderata.

Tante le varianti degli spaghetti all’assassina

Gli spaghetti dovrebbero essere quasi cotti al dente quando avranno il giusto grado di doratura e croccantezza. Mescoliamo spesso, assicurandoci che la pasta assorba i sapori dei pomodorini e dell’olio. Una vera assassina pretende che qualche spaghetto si attacchi al fondo della padella, creando una crosticina dorata…non tutta la pasta però, altrimenti l’effetto sarebbe quello di avere del carbone in bocca, per cui correremmo davvero il rischio di assassinare i nostri commensali!!!

Una volta raggiunto un equilibrio perfetto, serviamo gli spaghetti all’assassina con una spolverata di basilico fresco. C’è chi personalizza il piatto aggiungendo olive nere, capperi, broccoli. Addirittura ne ho assaggiata una variante con le cozze, ma, ascoltate me, diffidate dalle imitazioni…La ricetta tradizionale è quella che dà più soddisfazioni come cuoca e come assaggiatrice!!!

Il piatto conosciuto come spaghetti all’assassina ha radici profonde nella tradizione culinaria pugliese, in particolare nella città di Bari. Questa specialità si distingue per il suo metodo di preparazione unico, che prevede una cottura del tutto particolare, contraddistinta da un’incredibile caramellizzazione. La sua fama è cresciuta nel tempo, grazie anche alla promozione del piatto da parte di Lolita Lobosco, il personaggio di Gabriella Genisi, che ne ha raccontato le peculiarità all’interno delle sue storie.

La scrittrice Gabriella Genisi e lo chef Celso La Forgia Patron di Urban Assassineria - - (ph. pagina FB di Gabriella Genisi)
La scrittrice Gabriella Genisi e lo chef Celso La Forgia Patron di Urban Assassineria – (ph. pagina FB di Gabriella Genisi)

La popolarità degli spaghetti all’assassina

Gli spaghetti all’assassina sono diventati simbolo di una cucina semplice ma ricca di sapori, che utilizza prodotti genuini e freschi del territorio. Una cucina che sa innovarsi senza cedere al fast food. Un piatto che sa di Puglia, di terra, di rosso, di mistero. Passionale, afrodisiaco, ammaliatore. Le origini di questo piatto risalgono a tradizioni culinarie che valorizzano l’uso di ingredienti stagionali, tipici della dieta mediterranea. Il metodo di preparazione, che prevede di rosolare la pasta direttamente nella salsa, magari nel sugo avanzato della domenica, è un esempio emblematico della pratica pugliese di non sprecare nulla e utilizzare al massimo le risorse disponibili.

La notorietà degli spaghetti all’assassina è anche stata alimentata da locali come il ristorante Urban Assassineria, dove la ricetta tradizionale è stata reinterpretata e proposta in nuove varianti. Il sapore originale è riamsto invariato, permettendo a un pubblico sempre più ampio di scoprire questo piatto unico e saporito. Infatti, con il passare del tempo, questo piatto sta subendo evoluzioni, si sta presentando anche in mille modi differenti, ma il legame con le tradizioni culinarie pugliesi rimane indissolubile.

Lentamente la ricetta ha anche conquistato un posto di rilievo sulla scena gastronomica nazionale e internazionale, grazie alla combinazione di sapori intensi e alla sua preparazione audace. Altro elemento cruciale del successo di questo piatto è stato sicuramente la diffusione di immagini accattivanti sui social ed il moltiplicarsi di iniziative gastronomiche a tema.  Insomma, un piatto altamente instagrammabile è un piatto che fa gola e si fa mangiare anche con gli occhi.

Il legame con la Puglia

Gli spaghetti all’assassina non rappresentano soltanto l’unicità della gastronomia pugliese, ma anche e soprattuto un modo di “vivere” nella nostra regione. È un simbolo di convivialità e socialità, dello stare insieme a tavola in compagnia. Un veicolo di connessione tra le persone e un modo per condividere momenti significativi attorno ad una tavola imbandita. Ne viene fuori un quadro che raffigura non soltanto la Puglia mangereccia, ma una regione che si inventa e si reinventa ogni volta. Sorprendendo, affascinando, richiamando a sè. Come quello spaghetto arrotolato alla forchetta.

Annamaria Petrosillo

Teenager vintage e instancabile sognatrice, sempre con la testa per aria ed il naso all’insù. Puglia nel cuore e mare nell’anima.

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