Ad Otranto per Capodanno.Ci sono esperienze indimenticabili come quella che sa di magia e miracoli, quella di Punta Palascìa all’alba del nuovo anno. Un’esperienza unica che faccio fatica a non ricordare e che mi torna in mente ogni volta che l’anno volge al termine!
Leggete il mio racconto, scoprite il perchè!
A Punta Palascìa per ammirare l’autostrada del sole!
Sono un’eterna “affamata” di albe e tramonti e vado sempre a “caccia” in lungo e in largo, nel mondo, per immortalarli in scatti fotografici e soprattutto per “inchiodarli” nel mio cuore. Decido che “l’anno che verrà”, per citare il caro Lucio Dalla, voglio iniziarlo in Puglia con il primo “sorriso”, quello del sole a Otranto, a Punta Palascìa, che è il lembo di terra più ad Oriente dello Stivale e per questo l’alba del nuovo anno qui fa capolino prima che in ogni altro luogo della penisola. Si narra che farsi illuminare da quel “sorriso” porti una gran fortuna, più delle lenticchie o dei dodici chicchi d’uva. Zaino in spalla. Macchina fotografica. Cavalletto e Nina, la mia compagna d’avventure a 4 zampe E via verso l’alba dei popoli.
Tante le aspettative ad Otranto per capodanno
Non sto nella pelle. Le aspettative sono davvero alle stelle. Chiaramente non sono l’unica a voler godere di tale spettacolo. Un tempo c’era persino una fiaccolata di gente che allo scoccare della mezzanotte partiva da Otranto per arrivare al Faro. Ora il faro si raggiunge con tutti i mezzi. È lì su una ripida scogliera a picco sul mare, nella zona più bella e incontaminata di Otranto con la sua torre e l’isolotto poco più avanti. Per raggiungerlo, insieme ad un esercito di persone, con lo sguardo incantato, sfido le inclemenza del tempo e dopo una bella camminata su una stradina scolpita nella roccia, in mezzo ai profumi della macchia mediterranea, arrivo alla punta.
Passo dopo passo
Ogni passo è un’emozione. Ho il cuore in gola e gli occhi spalancati e presto mi ritrovo seduta fra migliaia di persone che come me sognano quel “sorriso” di luce. Il primo dell’anno che verrà.
Musica, ronde di pizzica, versi poetici. Dalla terrazza del faro sono tante le voci d’arte che intrattengono. Ma la vera colonna sonora ad Otranto per capodanno la fa il vento che soffia gelido e che smuove le onde che s’infrangono violente sugli scogli. Sono sberle ridondanti che sferzano energia e ad ogni “colpo” scuotono. È il “silenzio” della vita che sta per nascere. Quella mattina tutto sembra avere un non so che di surreale. Sarà stata l’euforia e quel pizzico di adrenalina che mordeva i sensi. O quell’infinita sensazione di leggerezza addosso.
Il miracolo e la magia ad Otranto per Capodanno
Ma ad un certo punto, quando il sole lentamente ha cominciato a fare capolino fra le poche nuvole gonfie che venivano spazzate dal vento, mi è sembrato come se il mare si dividesse a metà. Sì avete capito bene. A metà. Ho frettolosamente stropicciato gli occhi. Incredula. E piena di stupore ho cercato conferma in quelli degli altri che mi sedevano accanto. Erano tutti fermi, aspettando il barlume, madidi di sogni da realizzare. Ma niente, mi sono accorta che nessuno vedeva quello che vedevo io. Il mare, proprio in direzione del sole, sembrava come spezzato in due. A dividerlo, una lunghissima linea retta e netta, tracciata dai raggi di un “sorriso” tiepido ma sicuro e deciso. L’autostrada del sole: 75 chilometri lì in mezzo al mare, che in un colpo d’occhio mi facevano viaggiare alla velocità della luce e che mi portavano dall’altra parte dell’acqua, in Albania. No. Ma che succede? “Respiro piano per non far rumore”. Trattengo. Non sto sognando. No. Ma forse ho fantasticato troppo nella vita e continuo a farlo nella realtà, tanto da non percepirne più il limite che separa entrambi. In effetti, si narra che proprio qui, davanti a questo faro che ha salvato numerose vite, il Mare Jonio e il Mare Adriatico si uniscono o si dividono. Fate voi. È un po’ come il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Una cosa è sicura. Quello spettacolo di San Silvestro è stato ed è un miracolo. Un miracolo che si ripete tutti i giorni.
La prima alba nel Capo d’Otranto
E per renderlo davvero magico bisogna recarsi lì nel Capo d’Otranto. E scrutare il futuro all’orizzonte insieme al “guardiano del mare”. Attraversare quell’autostrada che porta lontano, che ti fa vedere chiaro quello che fino a poco prima poteva essere ancora buio, e trovare la carica giusta per trasformare i sogni in realtà, grazie a quel pizzico di fortuna che ti viene regalata con quel “sorriso” e scattare così una foto memorabile. Click. Buon anno!
Se anche voi volete partecipare alla prima alba d’Italia cliccate qui per conoscere i dettagli.
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