Alessandro stappa una delle sue bottiglie più pregiate, della linea top “Le danze della contessa”. Versa il vino in un calice e ne esamina il colore con soddisfazione. Rosso intenso, scuro. Quasi nero. Poi ruota il bicchiere. Lo avvicina al naso. Chiude gli occhi e inspira a fondo dicendo: “Se non senti la ciliegia non è Negroamaro”. Sono nella storica cantina Bonsegna (www.vinibonsegna.it) di via Alessandro Volta a Nardò, nel bel mezzo del Salento.
Nella sala degustazione, a grandi lettere è disegnata su una parete la scritta: “Il vino è vita. Farlo è arte. Parlarne è cultura… Berlo è gioia di vivere.
Sulla strada del “nero nero”
Il mio viaggio in cerca di meraviglie sulla strada del “nero nero” –il Negroamaro, appunto – , inizia in questa città a metà strada fra Ionio e Adriatico, ricchissima di tesori, che per i più è considerata la Napoli del sud per via dei numerosi marmi lavorati dalla scuola partenopea. Ma Nardò è anche l’isola del Barocco e delle contaminazioni culturali che sono impresse sulle pietre e nei cuori di chi la anima.

Ve ne accorgerete anche voi perdendovi fra i suoi vicoli che vi condurranno, passo dopo passo e col naso all’insù, ad ammirare la settecentesca Guglia dell’Immacolata, la chiesa di San Trifone o il sedile cinquecentesco, che impongono la loro bellezza e incorniciano quella barocca piazza Salandra che è il fulcro dell’antico borgo. Ma Nardò è anche il regno del Negroamaro, di quel vino che “suona”, grazie anche al gruppo musicale da cui ha preso il nome.
“Pi riesc a mett amor”
La cantina di Alessandro è lunga e stretta. Quando ci entro ho come la sensazione di attraversare un vigneto facendomi soffiare addosso il maestoso Eolo. Dopo aver degustato il nero nero Bonsegna – un vino che profuma di nobiltà e di mare selvaggio, mi tornano in mente le parole di mio padre: “Pi riesc a mett amor”. E sono certa che anche Primo Bonsegna le ha insegnate a suo figlio Alessandro. “Mettere amore per ottenere buoni risultati”.
Lo si legge nei suoi occhi e lo si sente forte e chiaro nella sua voce che parla di passione e dedizione per quel nettare divino e quella cantina che l’ha visto crescere.

A crescere, da queste parti, non è stato solo Alessandro. È cresciuta la voglia di riscatto. Si è passati da fornitori di vino da taglio a produttori di eccellenze. Questa piccola-grande “rivoluzione” la scopro insieme alle persone che incontro durante il mio viaggio. E sono fortunata perché il miglior modo per capire un vino è sì berlo ma soprattutto vedere i luoghi in cui nasce e conoscere chi lo produce con amore.
Profumo di tradizione e storia
Non voglio farmi mancare nulla e fra le strade di Nardò mi fermo a degustare Negroamaro che profuma di tradizione e storia a Schola Sarmenti (www.scholasarmenti.it).
Il nome? Un omaggio alla scuola della “sconcatura” degli alberelli. In questa cantina nata nel 1999, dalla passione e dall’amore delle famiglie Marra e Calabrese, tra volte a stella realizzate con conci di tufo e pietra leccese, botti di quercia dura e bottiglie di Negroamaro che riposano in attesa della giusta maturazione, mi parlano di alberelli e di come preservarli. E mi parlano della sconcatura, una tecnica tanto difficile quanto preziosa che elimina le radici in superficie e che ha solo bisogno di mani forti ed esperte.

Con gli occhi pieni di BLU
La temperatura è mite. Il mare chiama e io l’ascolto. Prima di riempire gli occhi di blu al sapor di salsedine, mi fermo ad ammirare luoghi da sogno, a Cenate, piccola frazione di Nardò che custodisce tesori architettonici. Le dimore più antiche risalgono al Quattrocento. Alcune sono barocche, altre in stile moresco con motivi orientali o in stile liberty. Quelle più imponenti si caratterizzano per le grandi scalinate e per la ricchezza di motivi neoclassici. Eccolo il mare. Sbuca all’improvviso. D’obbligo una passeggiata nei piccoli borghi di Santa Maria al Bagno e Santa Caterina. Per farmi avvolgere dalla macchia mediterranea – qui conosciuta come la farmacia di Dio per via delle numerose erbe medicinali che crescono spontaneamente – raggiungo la pineta lussureggiante di Porto Selvaggio, dove svettano le torri costiere dell’Alto e Uluzzo.
Il vino scelto da Obama
Dopo numerosi vigneti, ulivi annodati, muretti a secco e cielo azzurro, mi ritrovo a degustare ancora il versatile Negroamaro. A firmarlo ora è la famiglia Apollonio (www.apolloniovini.it). Nella bottaia dell’azienda di famiglia, Massimiliano parla delle quattro generazioni che si sono succedete e va fiero del suo Negramaro “18Fanali” scelto anche da Obama a cena da chef Bottura. Racconta del Premio, diventato ormai un appuntamento imperdibile, che ogni anno, insieme a suo fratello Marcello, conferiscono a pugliesi di nascita o di adozione che si sono distinti, portando lustro alle bellezze della Puglia.

Una spremuta di puro Amore
Quanta poesia e quanto amore che insieme a bellezza e storia mi circondano quando varco la soglia della masseria Li Veli di Cellino San Marco (www.liveli.it). Ad accoglierci Alessandro, Edoardo e Alfredo, gli eredi di una famiglia con una quarantennale esperienza nel settore del vino. Non sono pugliesi. Sono imprenditori toscani che hanno investito e credono in questo territorio.
Durante il mio viaggio sulla rotta del Negroamaro, uno dei tre tenori dei vitigni pugliesi, non smetto mai di ascoltare, annusare, degustare e guardare attentamente. E scopro che sono tante le cose che accomunano tutte le persone che ho incontrato: bontà, passione, tradizione, fatica, ricerca. In primis però c’è l’amore. Quel “Mitt amor” di mio padre è vincente anche in Salento. Ebbene sì, posso confermarlo: “il Negroamaro – che sia rosso, rosato, strutturato, giovane, da invecchiamento o con le bollicine – è solo una spremuta nera nera di puro Amore”.
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Info Pratiche per il tuo viaggio nel Salento
MANGIARE
Antica Macelleria Fai
Corso Vittorio Emanuele II, 14 – Nardò (Le)
Tel: +39 328 759 7882
Piccolo e grazioso locale nell’antico borgo di Nardò. In menu, carne alla brace e non solo in un ambiente caldo e accogliente, vero gioiello di gusto e originalità.
Dormire
Relais Monastero Santa Teresa
Corso Garibaldi, 31 – Nardò (Le)
Tel: +39 0833 1936043 – www.monasterosantateresa.com
Si dorme in un Palazzo Baronale del XIII secolo, abbracciati e cullati dal silenzio e dalla storia in un mix unico che mette a braccetto antico e moderno. Perfetto per chi ama il lusso e il design ricercato e unico.
SHOP
La Vetrina del Gusto
Piazza Antonio Salandra, 4 – Nardò (Le)
Per farsi accompagnare alla scoperta dei sapori, dei profumi del territorio si va nella piazza centrale del borgo antico. Qui, in vetrina: olio, vino, legumi e diversi prodotti da forno. Un piccolo negozio dal cuore grande che ospita anche mostre d’arte, attività culturali e sociali oltre a laboratori di cucina.
Segnaliamo inoltre:
la cantina De Falco di Novoli (Le) www.cantinedefalco.it, la cantina Mottura di Novoli (Le) www.motturavini.it, la Cantina San Donaci, San Donaci (Br) www.cantinasandonaci.eu,
il Relais Il Mignano a Nardò www.relaisilmignano.com e la Masseria La Cornula a Nardò (www.masserialacornula.it) dove troverete l’Oil Bar, un luogo in cui l’olio extravergine d’oliva da ingrediente si fa protagonista.
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