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A Pulsano come a Lourdes, per elevare l’anima

Avevo fatto il pieno di scoperte, conoscenze, vita vissuta e viaggi, tanti viaggi, quando, nel bel mezzo di un inverno rigido, ho cominciato a sentire il bisogno di fermarmi e di riflettere.

Viaggio nell’anima

In me diventava sempre più impellente la necessità di intraprendere qualcosa di diverso, di fare un viaggio nell’anima. Ma dove andare? Un giorno per caso scopro che, anche la Puglia ha la sua piccola Lourdes. «Vieni a Pulsano, nel mio paese a pochi chilometri da Taranto » – mi dice orgogliosa una mia amica – «ti porto al santuario di Santa Maria La Nova, dove puoi visitare e pregare davanti alla grotta di Lourdes che è la riproduzione esatta della “casa di Bernadette” in Francia».

Grotta della Madonna di Lourdes nel Santuario di Santa Maria La Nova a Pulsano (Ta) – A Pulsano come a Lourdes, per elevare l’anima

Per grazia ricevuta

E continua – «Fu voluta dal medico chirurgo Egidio Delli Ponti, nato qui nel 1880, per una grazia ricevuta. Gli avevano pronosticato un cancro e soli trenta giorni di vita, quando decise di recarsi nella città dei Pirenei per affidarsi alla Madonna. Durante il viaggio fece voto che, se fosse guarito, avrebbe costruito nella chiesa della sua città natale una grotta simile a quella francese».

11 febbraio

E così fece. La grande grotta venne inaugurata l’11 febbraio del 1933. Molti pellegrini cominciarono ad affluire sul luogo, e ogni giorno ci sono sempre fedeli in preghiera. Ma c’è un giorno in particolare in cui la devozione popolare è ancora più sentita. L’11 febbraio è il giorno del pellegrinaggio, il momento in cui Pulsano pulsa di nuova linfa per ricordare la prima apparizione della Madonna a Lourdes nel 1858.

Aria di festa

Quest’anno ci sono anch’io e non sto nella pelle. Dopo una manciata di chilometri in auto e una marea di ulivi e muretti a secco tutt’intorno, mi ritrovo a Pulsano con la mia amica. Respiro subito aria di festa. Mi sento eccitata come nei viaggi che ho fatto senza una meta precisa, alla scoperta di qualsiasi cosa mi aspettasse dietro l’angolo.

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Maniero De Falconibus in Piazza Castello a Pulsano (Ta) – A Pulsano come a Lourdes, per elevare l’anima

A Pulsano

Il paese sembra una cartolina. È uno dei centri più antichi del territorio. Lo testimoniano la necropoli e i resti di un villaggio risalente al XIV secolo a.C., uniche tracce di insediamenti dell’età del Bronzo finora scoperte nel Golfo di Taranto. Passo dopo passo sbuchiamo in Piazza Castello, dove svetta la torre quadrata del maniero De Falconibus e dove è stato inaugurato da poco il Museo storico delle tradizioni e delle attività umane.

In mezzo ai fedeli

Qui gli occhi e il cuore cominciano a comportarsi in maniera diversa. Intorno alla piazza, bancarelle e luminarie. Intorno a noi decine e decine di fedeli e di pellegrini arrivati dai paesi limitrofi. Chi a piedi. Chi in auto. Chi in gruppo con pullman organizzati. «Ci sono». – scandisco a voce alta, rivolgendomi alla mia amica, ma in cuor mio gridandolo a me stessa – «Ora ne ho davvero la consapevolezza. Sono nel bel mezzo di un “miracolo”. Il miracolo della fede». Occhi che s’incontrano e sguardi che parlano di silenzi. Con alcuni scambio qualche parola.

La solitudine della fede

Nell’aria si sente forte la possibilità di un segno divino. Uno dietro l’altro. Lentamente. Vite in fila. Siamo in tanti ma ognuno è racchiuso in sé. Siamo soli. È quella solitudine che conosco bene anch’io, che spesso riesco ad apprezzare, ma che a volte mi stritola lo stomaco e mi lascia in silenzio per giorni e mi brucia. È arrivato il momento. Volto lo sguardo verso la mia amica. Anche sul suo volto è dipinta la stessa emozione. Scivolano lacrime. È il “bagno” di fede. Siamo davanti alla Chiesa matrice di Pulsano dedicata a Santa Maria la Nova, proclamata Santuario Mariano nel 1947.

Nella grotta

Varchiamo la soglia e siamo subito nella Grotta. Eccola. La Madonnina che con la sua candida imponenza mi guarda e osserva dall’alto tutti quelli che vanno a farle visita. Lei, così piccola e così irresistibile è lì, davanti a me. Ed è lì, davanti a lei, che il mio viaggio “esplode” di emozioni. Osservo gli altri e osservo me. Ascolto il silenzio. La pace. Le preghiere. Eccolo il “miracolo”. L’ho visto e sentito dentro. Non ho avuto bisogno di avere conferma dagli ex voto e dagli attestati di grazia attaccati alle pareti. Sentivo che lei mi ascoltava mentre mentalmente recitavo la mia preghiera. In quel momento unico, il tempo si è fermato davvero, donandomi serenità. Quella serenità che pervade anche chi non è credente, perché è la pace dello spirito.

Verso Lido Silvana

«Vieni» – mi dice la mia amica – «ti porto al mare», spezzando quell’incantesimo che mi aveva trascinato in una sorta di limbo di felicità. Finisce così quella giornata piena di calore, con una lunga passeggiata al sole, nella vicina spiaggia di Lido Silvana (deve il suo nome a Silvana Pampanini che negli anni cinquanta inaugurò il pri-mo lido attrezzato della zona) su cui spicca la Torre Castelluccia, una delle numerose torri costiere salentine, fatte edificare nel ‘500 dagli spagnoli per proteggersi dagli attacchi saraceni. E pensi che, anche questa bellezza naturale, è un dono del cielo.

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Lucrezia Argentiero

Dalla tastiera di un pianoforte alla tastiera di un computer. Sono una giornalista filmaker, di origine pugliese e amo raccontare i territori.

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